Citazioni da Gomorra di Roberto Saviano
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Uscivano dal container uomini e donne. Anche qualche ragazzo. Morti. Congelati, tutti raccolti, l’uno sull’altro. In fila, stipati come aringhe in scatola. Erano iu cinesi che non muoiono mai. Gli eterni che si passano i documenti l’uno con l’altro. […] Avevano tutti messo da parte i soldi per farsi seppellire nella loro città in Cina. Si facevano trattenere una percentuale dal salario, in cambio avevano garantito un viaggio di ritorno. Uno spazio in un container e un buco in qualche pezzo di terra cinese.
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La voce di Xian non si interrompeva mai. La sua lingua veniva sparata fuori dai denti come una mitraglietta. Parlava senza neanche prenmdere respiro dalla narici, come in un’apnea di parole. E poi le flatulenze dei suoi qguardaspalle che saturavano la casa di un odore dolciastro avevano appestato anche la mia stanza. Non era solo la puzza a disgustare ma anche le immagini che quella puzza ti sprigionava in mente. Involtini primavera in putrefazione nei loro stomaci e riso alla cantonese macerato nei suoi succhi gastrici. Gli altri inqulini erano abituati. Chiusa la porta non esisteva che il loro sonno.
“Gomorra – scrive Alessandro Dal Lago in Eroi di carta. Il caso Gomorra e altre epopee – ci trasmette un disgusto in virtù del quale una certa umanità è vista alla stregua di materia fecale. Non le merci globalizzate, ovvero la merda cinese, sono al centro del primo capitolo, ma i cinesi di merda”.
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Attenti, Saviano è di destra. Criticarlo serve alla sinistra