Campagna per la sicurezza sul lavoro del ministero diretto da Maurizio Sacconi: la colpa è di chi “non si vuole bene” (via Polvere da sparo)

Vincenzo Maggioni
10 ottobre 2010

I morti sul lavoro sarebbero vittima del mancato rispetto di sé, del volersi male al punto da metere a repentaglio la propria vita danneggiando inevitabilmente anche quella dell’imprenditore che offre lavoro per pura filantropia. E’ questo il succo della campagna contro le morti sul lavoro che ci suggerisce il ministero del lavoro e delle politiche sociali diretto da Maurizio Sacconi. La filosofia è molto chiara: le vittime di incidenti sui posti di lavoro se la sono cercata per imprudenza e per voglia di strafare, di lavorare e rischiare più di quanto il datore di lavoro pretenda. Il quale poverino non vede l’ora di rimandare i suoi dipendenti a casa e per carità non pretende straordinari, non vuole ritmi più intensi, certamente prende tutte le precauzioni del caso e segue alla lettera le norme sull’antinfortunistica, anzi sulla base dell’esperienza quotidiana introduce ancora maggiori precauzioni.
Le cose come sappiamo vanno così nei cantieri e nelle officine. Sono andate così alla ThyssenKrupp. Sono andate così alla Dsm, ex Pierrel, di Capua dove tre operai sono morti in una cisterna spinti a scendere d’urgenza in ore straordinarie per una miseria e morti perché per risparmiare l’azienda aveva impiegato durante le pulizie dei silos un gas nocivo al posto di quello inerte. Ma per Sacconi quei tre operai “non si volevano bene” e non volevano bene alle loro famiglie e nemmeno al loro padrone che ora è sotto inschiesta. Avrebbero potuto rifiutarsi, certo. Solo che un attimo dopo sarebbero stati licenziati, grazie alla flessibilità in uscita predicata dai controriformisti come il ministro Sacconi.

Che almeno questi signori di governo abbiano il coraggio e il buon gusto di essere coerenti una volta per tutte applicando anche a loro stessi questa filosofia del rischio quando certi incidenti arrivano a colpire le loro belle e remunerate carriere.
Se dovesse accadergli qualcosa ora sappiamo che se la sono cercata, perché non si volevano bene.

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Campagna per la sicurezza sul lavoro del ministero: la colpa è di chi "non si vuole bene" dal sito Nomortilavoro.noblogs.org La Campagna per la sicurezza sul lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recita “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”. Un messaggio e due spot rivolti solo al lavoratore e non a tutti gli  “attori” coinvolti. Dopo aver frantumato il Dlgs 81 del 2008 del Governo Prodi,hanno ben pensato di correggerlo con il decreto correttivo Dlgs 106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di … Read More

via Polvere da sparo

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