La sezione civile della corte di cassazione ha stabilito che l’esplosione di un missile lanciato da un jet militare sia l’ipotesi più congrua per spiegare l’origine della strage di Ustica che provocò l’inabissamento in mare di un Dc-9 Itavia con 81 persone a bordo. Ipotesi «congruamemte motivata», sostengono i giudici della terza sezione civile, che esclude l’esplosione interna e il cedimento strutturale. Per questa ragione i magistrati della suprema corte hanno condannato lo Stato italiano a risarcire i familiari delle vittime che avevano citato in giudizio ben tre ministeri, individuando nell’autorità pubblica una responsabilità per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli.
Questa decisione, forse, aiuterà a mettere fine ad una pluridecennale guerra di depistaggi, ipotesi e ricostruzioni contrapposte che pezzi d’apparato, gruppi di potere, gangli delle istituzioni hanno cominciato a scagliarsi reciprocamente già nelle prime ore che hanno seguito la tragedia.
Ma cosa accadde veramente la sera del 27 giugno 1980?
L’unica cosa ormai accertata è che nei cieli del Mediterraneo si svolse una vera e propria battaglia aerea, uno «scenario bellico» che vide un jet militare occidentale lanciare un missile in direzione del Dc9. Perché?
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Strage di Ustica, quando Giovannardi fu sputtanato da wikileaks
E la cassazione disse: Stato paga un milione a morto. Mentre il prete disse: Prendete i soldi e tacerete per sempre. E i parenti che dicono ………….. o devono tacere. Pagavano le spie, oggi pagano chi mangia silenzioso: evoluzione o cosa?