Nta, una sigla vuota utilizzata per lanciare intimidatori allarmi terrorismo

Le sortite del ministro degli Interni Giuseppe Pisanu, insieme alle pagine delle relazioni semestrali sul terrorismo presentate in Parlamento, costituiscono una delle più ridicole antologie della drammatizzazione impiegate come un’arma di ricatto verso i settori sociali più conflittuali. Questa strategia è stata abilmente utilizzata dagli apparati dell’emergenza per alimentare, in funzione preventiva e intimidatoria, una strumentale politica d’allarme sociale nei confronti di un «terrorismo interno», praticamente inconsistente

Un caso esemplare è stato quello degli Nta (Nuclei territoriali antimperialisti), una sigla apparsa periodicamente nelle regioni del Nord-Est per rivendicare azioni minori, sabotaggi, attentati incendiari, o semplicemente per parassitare altri episodi, come la stessa uccisione di Marco Biagi. In una delle ultime relazioni semestrali, gli analisti dell’antiterrorismo avevano paventato scenari catastrofici attribuendo una discreta consistenza e capacità operativa a questa sigla fino ad ipotizzare una possibile alleanza, se non una confluenza nelle nuove Br-pcc. Agli inizi del 2004, una svolta nelle indagini ha poi dimostrato che dietro questa sigla si celava solo un abile mitomane e niente più.

Link
Allarme terrorismo: quel vizio del “Giornale” di imbastire false notizie
Cronologia allarme Nta
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Populismo armato, alle radici della fraseologia dei Nuclei di azione territoriale
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Progetto memoria, Le parole scritte
Annamaria Mantini
Roberto Maroni: Nat, analogie con vecchie Br

2 pensieri su “Nta, una sigla vuota utilizzata per lanciare intimidatori allarmi terrorismo

  1. io la butto lì……………..
    ma non sarà mica che stanno iniziando a preparare
    il terreno per la manifestazione del 5 dicembre??
    tipo modello genova??; anche se si tratta di due manifestazioni non paragonabili
    l’effetto potrebbe essere lo stesso
    creare un clima pesantissimo, far sì di trovare il modo di provare incidenti ed ecco che come per magia tutto il movimento dietro al
    no b day sarebbe delegittimato
    è il giochino più vecchio del cucco…………..
    guardiamo di non cascarci questa volta.

    • Lo dici tu stesso che “si tratta di due manifestazioni non paragonabili”.

      Il “no b day” rappresenta la definitiva caduta di ogni trincea contro il giustizialismo da parte di quel che resta del Prc. È il segno, per altro largamente annunciato, della perdita d’ogni residuale autonomia culturale e progettuale.

      Resta solo la penosa rincorsa al dipietrismo nella speranza (illusoria) di riuscire ad arginare così il suo sfondamento nei ceti sociali che un tempo votavano Prc.

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