Cronache operaie

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Scioperi spontanei e solidarietà operaia nelle officine Sata di Melfi
Il Marchionne del Grillo e l’operai da Fiat
Marchionne secondo Marx
Rischiano il licenziamento i macchinisti che denunciano l’insicurezza delle Ferrovie
Provvedimento disciplinare contro De Angelis: Trenitalia risponde a Liberazione
Campagna per la sicurezza sul lavoro: per il ministero la colpa è di chi non si vuole bene
Dante De Angelis punito dall’azienda perché spiega che Trenitalia si comporta come la Fiat
E’ morto Pietro Mirabelli, sul lavoro
Sevel, Fiat di Atessa, alla Fiom: “Se scioperate chiediamo i danni”
Bonanni e la febbre del sabato sera
Askatasuna, in alto i toni sulla contestazione a Bonanni
Fumi di democrazia
Stragi del capitalismo: operai morti in cisterna, i precedenti degli ultimi anni
Fumi che uccidono operai e fumogeni che fanno tacere sindacalisti collaborazionisti
Maggiordomi Fiat: quando Piero Fassino si dichiarava alleato di Marchionne
Romiti, “A Marchionne dico: operai e azienda, la contrapposizione di interessi ci sarà sempre”
Perché a Romiti non piace il capitalismo di Marchionne
Delazioni industriali: la nuova filosofia aziendale di Marchione
Disobbedienza e lavoro in fabbrica, la questione etica degli operai Fiat a Melfi
1970, come la Fiat schedava gli operai
Ferrajoli, “Incostituzionale l’arbitrato preventivo previsto nella controriforma del diritto del lavoro”
Mario Tronti: 12 marzo 2010 “sciopero generale contro l’attacco ai diritti del lavoro”
“Cara figlia, con questa legge non saresti mai nata”
Alleva: “Pronto il referendum, questa legge è anticostituzionale”
Eternit, seconda udienza lo Stato italiano e l’Ue chiedono di essere estromessi dal processo
Ispra, prima vittoria per i precari tutti i contratti saranno rinnovati
Ispra, la Prestigiacomo si impegna a riassumere i precari
Fincantieri: blocco dei cantieri in Liguria e Ancona
Fincantieri vuole tenersi metà dei soldi degli operai
Ispra, licenziati sul tetto “non sparate sulla ricerca”
La violenza del profitto: ma quali anni di piombo, gli anni 70 sono stati anni d’amianto
Cometa, il fondo pensioni dei metalmeccanici coinvolto nel crack dei mercati finanziari
Pinkerton, l’agenzia di sicurezza privata al servizio del padronato
Mappa delle resistenze operaie: le altre Innse d’Italia
Innse, un modello di lotta da seguire
Francia, le nuove lotte operaie
New Fabbris, fabbrica minata dagli operai
Bossnapping, gli operai di Continental strappano l’accordo
Il sesso lo decideranno i padroni, piccolo elogio del film Louise Michel
Grande paura: Paolo Granzotto, il reggibraghe
Il Bossnapping vince: la Caterpillar cede
Bossnapping, una storia che viene da lontano
Bossnapping nuova arma sociale dei lavoratori
Bruxelles,manager Fiat trattenuti dagli operai in una filiale per 5 ore
Francia, altri manager sequestrati e poi liberati
Francia, padroni assediati torna l’insubordinazione operaia?
Rabbia populista o nuova lotta di classe?

«Qui nessuno ha più niente da perdere», hanno dichiarato a Libération alcuni di loro stanchi di non essere presi in considerazione nonostante le ripetute azioni di lotta e una settimana di sciopero continuo. Dopo una serie d’incontri interlocutori, gli amministratori della Ernst & Yong, insieme al curatore fallimentare del gruppo, hanno abbandonato il tavolo della trattativa spingendo così gli operai ad elevare il livello del conflitto. Ma è bastato inscenare la minaccia per sbloccare la situazione e ottenere l’immediata fissazione di un nuovo incontro. Per questo motivo ieri mattina sono state rimosse le undici bombole di gas innescate e piazzate il giorno prima all’interno del sito aziendale di Châteaufort, nelle Yvelines, dipartimento ad ovest di Parigi. La notizia è stata confermata da un giornalista dell’Afp che ha potuto visitare i luoghi. «Abbiamo ottenuto una importante copertura mediatica. La collocazione delle bombole era un atto simbolico forte per dire che siamo spinti all’estremo», ha spiegato Christian Bérenbach, delegato sindacale della Cftc. Sempre nella giornata di ieri era prevista anche la visita sul sito della fabbrica del ministro dell’Industria Christian Estrosi. Il governo fino ad ora è stato molto cauto nel timore d’innescare una rivolta sociale che raccoglierebbe grande consenso popolare. Di fronte alla grave crisi economica, che sta provocando la moltiplicazione dei licenziamenti e la chiusura degli impianti, ha sempre scelto la via del negoziato rinunciando a qualsiasi intervento della polizia.
di licenziamento di 60 dipendenti coinvolti nel piano di crisi, praticamente le intere maestranze dello stabilimento. La direzione di Scapa, che impiega 1500 persone nei diversi stabilimenti ripartiti in vari paesi del mondo, intende chiudere la fabbrica di Bellegarde-sur-Valserine specializzata negli adesivi per automobili a causa del crollo di vendite del 50% riscontrato nel 2008.